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Antonio Francesco Peruzzini (Ancona, 1643 - 1724)
Paesaggio con personaggi
H cm 178x158 - in cornice H cm 192x174
Opera recuperata, la cui paternità è restituita al legittimo autore sebbene precedentemente avesse una certificazione che lo attribuiva al Magnasco mediante uno scritto certificante di Benno Geiger.
A seguito di una pulitura del dipinto, le precedenti figure dei personaggi (come da foto) sono svanite in quanto postume e posticce a differenza del resto del dipinto, rimasto integro. A seguito di questa operazione sono invece riapparse le figure originali caratteristiche dei dipinti del Peruzzini, avulse dallo stile del Magnasco.
La buona conservazione dello stato pittorico ci permette di affermare che il presente dipinto è tra le migliori opere di Antonio Francesco Peruzzini. Il nostro spesso è considerato uno dei coadiuatori di Alessandro Magnasco, infatti si nota come in questo paesaggio il Peruzzini si stacchi dall'impostazione classicista e manifesti una visione reale e introspettiva affine al modo di sentire del Magnasco. La collaborazione fra i due comincia dalla fine del '600 perdura per circa un trentennio fino agli inizi del XVIII secolo. Questa assidua continuità fra i due permette al nostro di avere una precisa e ferma identità, infatti in quest'opera possiamo affermare che i personaggi e il paesaggio sono prettamente caratterizzanti del Peruzzini per la luce resa con abilità compositive e per la stesura pittorica di particolare forza, soprattutto quando la pasta del colore si aggruma in spessori che la fanno apparire di una straordinaria modernità.
La buona conservazione dello stato pittorico ci permette di affermare che il presente dipinto è tra le migliori opere di Antonio Francesco Peruzzini. Il nostro spesso è considerato uno dei coadiuatori di Alessandro Magnasco, infatti si nota come in questo paesaggio il Peruzzini si stacchi dall'impostazione classicista e manifesti una visione reale e introspettiva affine al modo di sentire del Magnasco. La collaborazione fra i due comincia dalla fine del '600 perdura per circa un trentennio fino agli inizi del XVIII secolo. Questa assidua continuità fra i due permette al nostro di avere una precisa e ferma identità, infatti in quest'opera possiamo affermare che i personaggi e il paesaggio sono prettamente caratterizzanti del Peruzzini per la luce resa con abilità compositive e per la stesura pittorica di particolare forza, soprattutto quando la pasta del colore si aggruma in spessori che la fanno apparire di una straordinaria modernità.
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