h cm 100X83 in cornice 113X98
Van Bloemen, pittore fiammingo detto l'Orizzonte, si formò dapprima in patria e dopo un soggiorno in Francia arrivò in Italia unitamente al fratello Pieter.
Il dipinto in oggetto, tipico esempio dell'arte di Van Bloemen risente di tutte le influenze stilistiche degli artisti paesaggisti come Gaspard Dughet, Claude Lorrain e di Andrea Locatelli, suo antagonista con cui contese il primato di massimo pittore in Roma, riguardo la pittura paesaggistica arcadica.
L'opera raffigura una scena biblica, ma il vero protagonista è il paesaggio, laziale nella sua collocazione geografica.
Uno scenario prettamente idialliaco che nella sua profondità evidenzia tinte delicate, quasi pastellate, dalle nuances chiare, necessarie a creare una luminosa atmosfera.
L'orografica veduta, segnata da un corso fluviale, assume in tale modo una prospettiva di fondo che segna l'orizzonte in maniera suggestiva, non per nulla il Van Bloemen veniva chiamato dai contemporanei con il nome di Orizzonte; qualche dipinto venne firmato in tal modo.
La scena biblica viene organizzata in basso con colori più scuri e tocchi di luce tra gli alberi, ad eccezione delle figure che sono realizzate con una coloristica più vivace, utile e funzionale ad accentuare e ad evidenziare l'aneddoto.
L'opera è databile nel periodo della piena maturità dell'autore fra il primo e il secondo decennio del XVIII secolo.
Bibliografia di riferimento
L. Salerno Jan Frans Van Bloemen "L'Orizzonte" e l'origine del paesaggio settecentesco, Roma 1974.
ASOR Studio