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Francesco Maglioli ©  
(Napoli)

Capriccio architettonico, XVII sec

Dipinto ad olio su tela
cm 130X94 in cornice cm 161 x 125,5
Piccolo foro sulla tela.

"L’interessante resa prospettica e l'inventiva fantasiosa nella costruzione della quinta architettonica fanno sì che l’opera in esame si possa attribuire a Francesco Maglioli, pittore napoletano del XVII secolo dalle scarne notizie biografiche. In uno scorcio di rovine classiche si stagliano figure dai gesti misurati e dalle vesti drappeggiate che esaminano i resti dei gloriosi tempi passati. Il classicismo che emerge dai suoi dipinti è il composto connubio tra colori tenui, ombre dai tagli netti e l’acuto studio dal vero, tratti comuni delle opere del suo esiguo catalogo. Maglioli conferma la sua capacità di alzare complesse architetture curandosi di dare forma anche alle più particolari rifiniture, dimostrando una raffinata perizia tecnica.
Firmata al retro F.M., l'opera è da considerasi autografa. Era infatti comune che il pittore segnasse i suoi lavori con il suo nome o le sue iniziali a caratteri capitali come nel caso di Capriccio portuale con San Pietro che guarisce uno zoppo conservato presso la collezione Verdini a Roma o San Pietro esorcizza gli idoli pagani proveniente dalla Collezione Messinger, Monaco."
Sestieri G., Il capriccio architettonico in Italia nel XVII e XVIII secolo, vol. II, etgraphiae, 2015, pp. 326-331

ASOR Studio
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